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Old Camera

 

 

 

Risaliamo in moto e ci dirigiamo verso la cittadina di Kas, dove acquistiamo 2 bottiglie di acqua, un vario assortimento di legumi secchi, mandorle, pistacchi e nocciole tostati e un ombrellone, l'ennesimo! Dopo ogni viaggio o lo portiamo a casa o l'abbandoniamo...Ritorniamo poi sui nostri passi, andando piano: vogliamo trovare una baietta solitaria in cui sostare. La troviamo dopo qualche chilometro: l'acqua di smeraldo trasparente riluce nel sole e c'invita. Non c'è quasi nessuno... ad eccezione di un paio di famiglie turche. Al volo, parcheggiata l'Adventure all'ombra di un pino, scendiamo sulla spiaggetta di ciottoli, montiamo l'ombrellone, ci mettiamo in costume e... Sciaff... siamo smeraldi nuotanti! Trascorriamo qualche ora beata finchè s'alza un forte vento. Ben presto le raffiche si fanno violente e il cielo si copre di neri nuvoloni. Abbiamo appena il tempo di smontare l'ombrellone, legarlo alla moto, indossare i caschi e...già cadono i primi goccioloni di pioggia. A razzo ci dirigiamo verso Kalkan, ma stiamo correndo incontro al temporale così... ci inzuppiamo completamente! Per fortuna l'aria è comunque tiepida e sono solo le 16,00. Arriviamo alla pensione e saliamo in camera; facciamo la doccia, calda per una volta! Aspettiamo che spiova leggendo ...Un'ora dopo tutto è finito e in un attimo... asciutto! Usciamo a fare un giro in moto. Vogliamo trovare alcune casette, Zeytinlikviste sul sito di un'mmobiliare, e osservarle dal vivo. Abbiamo accarezzato il sogno di comprarne una, piccola...abbordabile per le nostre tasche, ma... non riusciamo a trovarla. Delusi torniamo alla pensione, parcheggiamo la moto e facciamo quattro passi. Poi ci accomodiamo sui divanetti del nostro bar preferito, a sorseggiare due birre gelate e a sgranocchiare i nostri legumi secchi. Verso le 20,00 ci avviamo pigramente lungo la strada principale, alla ricerca di un ristorante. La nostra scelta cade sul "Zeytinlik" e sarà quanto mai appropriata! Ci fanno accomodare su una bella terrazza, da cui si gode un'ottima visuale. Ceniamo squisitamente, lasciandoci consigliare dal cameriere, optando per piatti tradizionali turchi. Poi giretto per digerire su e giù per le ripide stradine fino al mare, dove si susseguono locali e negozi. Ci sediamo ai tavolini di un locale semplice, senza pretese modaiole, dove non sparano musica a tutto volume, a bere il " bicchiere della staffa", che poi diventano 2...Torniamo alla pensione, alticci, ben dopo mezzanotte, per un buon sonno ristoratore.

 

24 Kalkan
Stamattina sveglia tardi, dopo i bagordi di ieri. Consumata una lauta colazione, con cinque diverse marmellate, ottime, fatte in casa, scambiamo volentieri due chiacchiere con il cordiale albergatore. La moglie, una signora rotondetta dal sorriso aperto, sopraggiunge e mi riconsegna i panni, lavati e stirati perfettamente. Ci intratteniamo con loro ancora un po', poi prendiamo la " bestia" e ci rechiamo in spiaggia... dove si va? A Kaputas, ovviamente... Speriamo solo che non ci sia già troppa gente! Arrivati, mettiamo la moto all'ombra delle alte pareti rocciose, poi scendiamo i circa 100 e passa scalini, sino alla spiaggia di sabbia fine che orla la caletta. L'acqua turchese è orlata da baffi di spuma ed è più bella che mai. Fa caldo, il sole picchia, peRistoranterciò piantiamo il nostro ombrellone e ci stendiamo all'ombra. Trascorriamo lì il resto della giornata, tuffandoci ripetutamente tra le onde, che, ingrossatesi, si frangono rumorosamente sulla riva. Verso le 17,30 torniamo, stanchi e " molli", alla nostra fresca stanza. Ne usciremo solo dopo le 20,30 per la cena, di nuovo allo Zeytinlik. Stasera però è tutto prenotato e troviamo posto solo sul terrazzino all'ultimo piano, più esposto al vento... va bene lo stesso, ci accontentiamo. Rientriamo in camera alle 22,00, preparo i bagagli, poi decidiamo le tappe del giorno dopo. Vogliamo arrivare a Selcuk.

 

25 luglio
Kalkan- Selcuk ( 368 km. circa)
Alle 8,30 siamo già sulla statale 400 in direzione Fetiye. Si viaggia bene, con un leggero venticello, che mitiga il caldo. La strada è bella e panoramica. Superiamo i bivi per Patara, Xantos (già viste nei precedenti viaggi. Meritano entrambe!) oltrepassiamo anche Fethiye e ci fermiamo, come sempre, al belvedere di Gocek. La vista è stupenda! Peccato doverla oltrepassare ogni volta perchè nn c'è strada che scenda al mare in questa incantevole baia! Forse un'altra volta, in caicco... chissà... ( i costi però sono alti!!!). Superiamo ancSosta Cayhe Dalaman, col suo fiume perrcorribile in barca fino al lago, per ammirare le tombe licie a Koycegiz ( già viste ). Sostiamo brevemente, per rinfrescarci un po' all'ombra, e bere 2 chay ad un chiosco. Poi lasciamo la 400, che prosegue per Marmaris, ed imbocchiamo la 500, in direzione Mugla, stavolta attentissimi a rispettare i limiti di velocità ( due anni fa abbiamo preso una multa salata! ) Il tratto di strada da qui a Yatagan, 25 km, corre attraverso un paesaggio arido, di rocce bruciate dal sole e... mooolto caldo, anche se bello "and wild". Entriamo in autostrada a Aydin e, dopo circa 50 chilometri, usciamo a Selcuk. Troviamo alloggio anche questa volta all'hotel Akay ( ottimo per rapporto qualità/prezzo. ha camere accoglienti e silenziose, con aria cond. e inoltre c'è una piscina nel cortile interno.) Trascorriamo il resto del pomeriggio a mollo, rilassandoci con una Terrazza Akay hotelbuona lettura e una birra gelata. La sera ceniamo sulla bella terrazza panoramica sul tetto, da cui ci godiamo il tramonto. Poi facciamo quattro passi per le animate vie pedonali del centro. Sono tantissimi i locali coi tavolini in strada. Ci divertiamo ad osservare come alcuni, bar- gelaterie, siano frequentati da famiglie di locali, mentre quelli tipo pub da folle di turisti, gruppi di giovani per lo più. ci sediamo anche noi a bere qualcosa di fresco e ad osservare il via vai. Verso le 23 torniamo in albergo, che è situato sulla salita in cima alla quale c'è la Basilica di s. CicogneGiovanni, restaurata. Costeggiamo i resti della cittadella e ci fermiamo a fotografare le cicogne, che hanno i loro nidi sulla cima delle colonne, ma che . poverine, sono disturbate dai potenti fari che illuminano le rovine. Sull'altro lato della strada, si staglia una piccola moschea, molto suggestiva. Quasi arrivati all'hotel sentiamo provenire della musica, ad alto volume, da un locale vicino, dove un gran numero di persone intona canti turchi insieme al cantante. ci fermiamo sull'ingresso ad ascoltare, indecisi se entrare o no. Poi prevale la stanchezza e ci ritiriamo in camera. Meno male che è situata all'interno e dà sulla piscina anzichè sulla strada! Dormiremo come angioletti!

 

 

 

 

26 luglio
Selcuk- Bergama- Canakkale- Gelibolu (km. 540)
Sveglia alle 7,00 stamattina, ma ci decidiamo ad alzarci solo dopo mezz'ora. Carichiamo la moto, consumiamo un'abbondante colazione in terrazza e...viaa! On the road again! Ci aspetta un lungo percorso, quasi tutto su statali, per arrivare al sito archeologico di Bergama. Impieghiamo un po' di tempo nel superamento di Izmir, poi, una volta usciti dall'autostrada e ripresa la statale 550 il traffico va a rilento. Raggiungiamo la nostra meta vePergamarso le 10,00. Abbiamo attraversato la parte vecchia della città, molto caratteristica, e ho adocchiato un tappeto, davanti a un negozietto, che sarebbe l'ideale per mia sorella ( me ne ha commissionato uno) : " Al ritorno fermiamoci!" grido a Knut. Lo sento sospirare " Non dirmi che ne vuoi comprare un altro!..." Percorriamo la stretta, ripida , tortuosa stradina, 5 km, che porta all'Acropoli. Entriamo nel sito e percorriamo il percorso, contrassegnato da punti blu, consigliato. Bellissimo il Tempio di Traiano, circondato da un colonnato di marmo e... lascia a bocca aperta l'imponente teatro: è costruito sul fianco di una collina, poteva ospitare fino a 10.000 spettatori! Che potevano godere anche di una vista spettacolare! Ci aggiriamo per il sito per più di un'ora, poi, complice il caldo che sta aumentando decidiamo di andar via. Ripercorriamo la stradina e ripassiamo davanti al negozietto dei tappeti. Volevo solo chiedere il prezzo di quello che mi piaceva, ma, non avevo fatto i conti con l'abilità del venditore!
In un perfetto inglese ci invita ad entrare, a sederci all'interno, al fresco... gradiamo un chay? Tento di rifiutare gentilmente, ma lui, affabile, ride, chiede da quale parte d'Italia arriviamo. Sentito che veniamo da Milano, ride " Ahahah! A Milano - dice in italiano - avete sempre fretta, avete sempre timore di perdere tempo! Vengo nella vostra città 3/4 volte l'anno, per la fiera, ed ho molti clienti lì. Ora siete in vacanza... rilassatevi e guardate con calma i tappeti, ne ho più di 4000!- Comincio a ridere e guardo Knut, spaventato all'idea che io voglia vedere "4000" tappeti! Inutile dire che resteremo per più di mezz'ora, uscendone con " 2 tappeti!!" ben arrotolati e impaccchettati, che carichiamo sulla borsa laterale sinistra della nostra bestia da soma!Ripartiamo che ormai è mezzogiorno passato, quindi lungo la strada teniamo gli occhi aperti alla ricerca di un posto dove pranzare. Troviamo un ristorante che ci attira dopo circa 47 chilometri, nei pressi di Altinova.Il posto è bello, con un grande giardino con alberi di limone e ibischi. Mangiamo due ottime pide e ci rilassiamo per un'oretta.

Dopo pranzo riprendiamo la strada 550 che, dopo Adatepe, offre begli scorci panoramici. Cè parecchio traffico, si procede lentamente. Giungiamo a Canakkale verso le 16,00 e ci Traghetto Dardanellidirigiamo al porto. C'è un ferry su cui stanno già salendo molti veicoli, riusciamo ad acquistare i biglietti e a salire appena prima che chiudano il portellone!
La traversata prende poco più di mezz'ora. Il mare blu intenso è solcato da parecchie imbarcazioni, si notano anche due navi della marina turca, alla fonda. Sul pendio di una collina, sull'altra riva, spicca un'enorme bandiera turca: quanto sono nazionalisti! Sbarchiamo sulla stretta penisola di Gallipoli e ci dirigiamo alla volta di Gelibolu. Si procede a rilento per via del traffico causato dai veicoli sbarcati. Quando arriviamo in città ci troviamo immersi in un caos pazzesco. Molte vie sono transennate perchè siamo arrivati proprio nel giorno d'inizio del festival di musiaca e canti tradizionali. Inutile dire che i due alberghi prescelti si trovano proprio nelle strade ora non percorribili. Ovunque è una cacofonia di clacson, musica sparata a tutto volume a cui si aggiunge, alle 17 in punto...il richiamo del muezzin diffuso da più parti. Sconsolati nn sappiamo che fare... siamo stanchi e confusi... quand'ecco si avvicina un signore che ci osservava da un po'. In buon inglese ci spiega la ragione di tutta quella confusione e ci indica 2 hotel in una zona più periferica. Spiegandoci come arrivarvi. Lo ringraziamo e torniamo indietro. Scartiamo subito il primo perchè sito in una zona trafficata e procediamo sempre più ai margini della città finchè arriviamo all'albergo indicatoci, un edificio di sei piani. E' un 4 stelle, accettabile come prezzo, ( 80 euro con colazione)con una grande camera, con Balli Matrimoniobagno dotato di fon e accappatoi, e aria condizionata. riposiamo fino all'ora di cena, poi alle 20,30 ceniamo in hotel, niente di speciale. Dopo cena usciamo per una passeggiata e ci inoltriamo nelle vie del quartiere. L'illuminazione è quasi del tutto inesistente e dobbiamo fare attenzione per non inciampare. Acquistiamo dell'acqua minerale in un piccolo super. stiamo per fare dietro front quando siamo attratti dalle luci e dalla musica provenienti da un cortile. Molte persone sono ferme, appoggiate alle mura a guardare ciò che accade nel cortile. Così ci fermiamo anche noi: Taglio0 della tortasi tratta del ricevimento di un matrimonio. C'è moltissima gente, in gran parte seduta, ma molta altra in fila ordinatamente, vestita con abiti adatti all'occasione, che aspetta il proprio turno per offrire il regalo agli sposi. E' così che restiamo anche noi ad assistere alla complessa cerimonia, riprendendo con la videocamera i momenti salienti. Quando si aprono le danze è bellissimo vedere come tutti, ma proprio tutti, giovani, anziani e bambini si muovano in perfetta sincronia, eseguendo i passi dei balli tradizionali. Un vecchietto sorridente mi offre un piatto di biscVecchietto con palloncinootti, poi agita contento dei palloncini colorati, al ritmo della musica. E' davvero un momento coinvolgente, a cui sembra partecipare tutto il quartiere! Torniamo in camera verso mezzanotte contenti. Penso ancora una volta alla gentilezza ed ospitalità di questo popolo!

 

27 luglio
Gelibolu- Salonicco ( km.447)
Ore 8,30 circa: siamo pronti a partire. E' l'ultimo giorno sul suolo turco. La vacanza volge al termine ed è con un po' di tristezza che ci avviamo verso il confine con la Grecia. Lo raggiungiamo in breve tempo ed espletiamo in un'oretta circa le formalità per lo sdoganamento della moto. Dopodichè non ci resta che decidere se trascorrere un paio di giorni al mare, sulla penisola calcidica o se entrare in Bulgaria, percorrere la strada di montagna sui monti Rodopi e visitare il Monastero di Rila. Giunti nei pressi di Filippi il cielo si fa sempre più nero e facciamo appena in tempo ad indossare le giacche e i pantaloni da pioggia che si scatena un violentissimo temporale. Non si vede quasi nulla, perciò usciamo dall'autostrada in cerca di un luogo dove ripararci. E' con sollievo che vediamo un'area di servizio, dove poterci fermare. Entriamo nel bar e vi sostiamo per un'ora, aspettando che la grandinata passi. Ripresa la strada arriviamo, sempre sotto una leggera pioggerella, ad Asprovalta. Entriamo in paese e, trovato un ristorante/pizzeria che ci ispira ci fermiamo a pranzare. "Che tristezza questo tempo!" - commentiamo- " Dà proprio l'idea della fine della vacanza!" Telefono a mia sorella e le chiedo d' informarsi sulle condizioni meteo dei prossimi 2/3 giorni. Mi invia un sms che recita: - Perturbazione estesa su Bulgaria e Balcani, fino in Slovenia, nei prossimi giorni. " Nooo" commentiamo delusi. Knut nn ha alcun desiderio di ripetere il viaggio dell'andata sotto l'acqua, io men che meno. Ok, deciso, restiamo in Grecia. Verso le 16 arriviamo a Salonicco e scegliamo l'hotel "Olimpia" in odos Olimpou, vicino alla zona centrale.
Il tempo di sistemare moto e bagagli, fare una doccia e cambiarci. Accendiamo il televisore ed apprendiamo dello sciopero dei camionisti e dei disordini in diverse città, dicono anche che c'è penuria di benzina. Accidenti! E noi che nn abbiamo fatto il pieno in Turchia! Ci consultiamo e decidiamo di trovare un'agenzia di viaggio e comprare i biglietti per il traghetto da Igoumenitsa per Ancona. L'agenzia ci trova una cabina per due sul ferrChiesa Salonicoy in partenza la sera dopo...ok diciamo, si vede che non era destino restare ancora qui! concludiamo filosoficamente. Poi facciamo un giro ed ammiriamo le rovine romane, sullo spiazzo vicino all'hotel; visitiamo la chiesa bizantina di Panagia Halkeon e, sull'altro lato del piazzale la chiesa di Agii Apostoli, interessanti gli affreschi e ci incuriosisce la semplice struttura di ferro che funge da campanile, posta all'interno dell'orto/ giardino che circonda la chiesa.
Percorriamo le vie pedonali in cerca di un ristorante per la cena. Ce ne sono molti, tutti nello stile " acchiappa turista" che non ci piace. I procacciatori di clienti sono veramente fastidiosi e quasi litighiamo con uno che è particolarmente invadente. Alla fine ne scegliamCampanileo uno ed ordiniamo due piatti di carne e patate fritte. Niente di che, il prezzo invece è salato rispetto alla scarsa qualità. Vorremmo fare quattro passi per digerire, ma ci sono parecchie persone che gironzolano e bivaccano nei giardini del piazzale delle chiese ( un po' come intorno alla stazione Centrale a Milano).
Ce ne andiamo e torniamo nella più tranquilla zona del nostro hotel. Concludiamo la serata seduti ai tavolini di un bel locale, sorseggiando un wisky, poi... a nanna!

28 luglio
Salonicco- Igoumenitsa (Km. 341)
La mattina Knut si sveglia stanchissimo, ha dormito male e si è svegliato parecchie volte: non ha digerito la cena pesantissima; anch'io non sono del tutto a posto. Facciamo colazione, paghiamo la camera ( 100 euro) carichiamo la moto e partiamo. Troviamo un benzinaio aperto che accetta di farci 20€ di benzina, ma non di più, dopo di che imbocchiamo l'Egnatia e ne usciremo solo a Igoumenitsa. Avremmo voluto uscire a Ioannina per visitarla, ma Knut non si sente bene, dice di avere freddo. Lui che non ha mai freddo! capisco che qualcosa non va, perciò, quando verso le 13 raggiungiamo Igoumenitsa gli propongo di prendere una camera in un hotel vicino al porto, dove restare fino all'ora della partenza. Lo vedo sollevato alla mia proposta. Ci fermiamo al primo hotel che incontriamo sul lungomare e chiedo una stanza. Ci danno la camera e Knut si mette a letto con un'aspirina, subito si addormenta. Io scendo al bar/ristorante dell'hotel e mCris porto Igoumenizaangio un tramezzino. Trascorro il resto del pomeriggio a prendere il sole sul balcone e a leggere. Alle 18,00 Knut si sveglia, mi dice di sentirsi molto meglio, respiro, sollevata. Alle 19,30 lasciamo l'albergo e corriamo al porto, pensando di essere in ritardo, dato che ci si dovrebbe presentare almeno un'ora prima della partenza. Figuriamoci... la nave non è ancora arrivata. L'aspetteremo per un paio d'ore, stravaccati sulle gomene sul molo...godendoci il tramonto e leggendo. Finalmente arriva. Salgo a ritirare la chiave della cabina, mentre Knut cerca di legare a dovere la " bestia"(non ci sono corde nè cunei a bordo e il personale se ne infischia...) quando finalmente mi raggiunge in cabina... schiuma di rabbia e quasi non oso dirgli che il cesso...non fuLa moto sul traghettonziona! Altra arrabbiatura con un Aspettando il traghettoaddetto alla reception prima e col responsabile del personale poi... riusciamo a farci valere e ci riparano il guasto al gabinetto. Ma dico, con quel che si fanno pagare per la traversat, il minimo è che uno trovi la cabina perrfettamente pulita e coi servizi funzionanti! Questa è la prima (e sarà anche l'ultima volta) che useremo la compagnia Superfast ferryes!!! Abbiamo sempre utilizzato la Anek line e ci siamo sempre trovati benissimo. Siamo stremati, mangiamo qualcosa al volo , poi ci ritiriamo in cabina, da dove riemergeremo solo la mattina dopo, una volta toccato terra in Italia. Fortunatamente, troviamo la GS così come Knut l'aveva sistemata; sbarchiamo faticosamente, nel solito bailamme del porto di Ancona: é mezzogiorno e mezzo, abbiamo ancora 3 giorni di vacanza... E viaaa, verso l'entroterra marchigiano... a questa è un'altra storia!

 

            

 

 

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